E se chiamassimo un incrocio "quadrivio "? Lo guarderemmo con occhi diversi? La prospettiva cambierebbe?
Incrocio mi fa pensare ad un incontro, focalizza la mia attenzione sul centro, dove le strade si fondono diventando per un momento uno spazio unico. Quadrivio sposta la mia prospettiva sulle quattro strade, invita l'occhio ad andare oltre, verso le quattro direzioni percorribili. Ecco perché le parole sono importanti, creano la realtà. L'estratto fotografato è del libro "Sedici parole" di Nava Ebrahimi
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Chi ama curare fiori e piante sa che ognuna ha bisogno di attenzioni particolari: il tipo di terreno, l'esposizione alla luce, la necessità di acqua. Se si sbaglia qualcosa, le piante sanno farsi capire: foglie secche o gialle, niente fiori, rami spogli.
A volte ci vogliono un po' di tentativi prima di riuscire a trovare la formula perfetta affinché una pianta possa rifiorire di nuovo in pienezza. La stessa cosa possiamo fare con noi stessi : quando sentiamo che le condizioni in cui viviamo non ci fanno stare bene ( siano esse le relazioni, il lavoro, o altri ambiti) possiamo provare a cambiare qualcosa. Il primo passo è osservare e ascoltare ciò che il nostro corpo comunica ( come tensione, dolori, insonnia ...) e cercare di individuare quali bisogni sentiamo non essere ancora soddisfatti. Cosa possiamo cambiare affinché si ritorni a fiorire? Come possiamo prenderci cura di noi stessi? Oggi, nelle storie, vi proponiamo questo ultimo "ingrediente" , la cura di sé, importante per la nostra crescita! @annagigliarano_psicologa @valentina_rocchio Vi lascio altri spunti qui Domani inizia ufficialmente l'estate, sarà il giorno con più ore di luce dell'anno!
📝 Psicoesercizio Che programmi avete per questi caldi mesi? Quali desideri? Di cosa avete bisogno? Quali sono le piccole e le grandi cose che vorreste trovare in questa estate? Io inizio col fare una scorpacciata di ciliegie! #summertime #ilblocknotesdellapsicologa #ciliegie #estate2021 #estate #giugno #giugno2021 #fruttafresca #nofilter #coloridellanatura #coloridellestate #desideri #psicoesercizi #psicoesercizio Non capirsi e litigare, capita a tutti, grandi e piccini. A volte le incomprensioni nascono perché i messaggi che inviamo e che riceviamo non sono chiari, vengono fraintesi.
Ho pensato allora ad una "to do list" di cose da fare prima di iniziare un litigio! 1) Sono sicuro che siamo entrambi concentrati sulla comunicazione che stiamo avendo? Stiamo facendo qualcosa che potrebbe distrarci da un ascolto attento? Prendiamoci il tempo e le energie giuste per parlare ed ascoltare! 2) Ho usato parole chiare, frasi complete, senza lasciare troppe deduzioni per dire quello che ho in mente? Posso dire la stessa cosa in modo da renderla più comprensibile per l'altro? Posso essere sufficientemente sicuro che l'altro abbia compreso? 3) Sono sicuro di quello che ho ascoltato? Ho bisogno di fare domande per chiarire e comprendere bene ciò che l'altro mi sta dicendo? 4)Ho prestato attenzione al tono della mia voce, a quella dell'altro, alle nostre posture, i nostri gesti, le nostre espressioni del viso? 5) Che emozione sento dentro di me? Come mi fa stare dire quello che penso e ascoltare l'altro? 6) Sono consapevole di qual è la mia intenzione, il mio bisogno, la mia richiesta? Se invece siete già dentro ad un litigio... vi rimando al post Litigi? Sì, grazie! dove troverete un breve vademecum per litigare meglio! A casa dei miei genitori, nelle occasioni importanti, si tirava fuori "il servizio bello": piatti, posate e bicchieri tenuti tutto l'anno dietro le vetrinette e rispolverati in occasione delle festività, dei pranzi coi parenti, delle cerimonie. Servizi di piatti decorati, bicchieri brillanti, posate in argento, tutti bellissimi ancora a distanza di anni. E a distanza di anni ancora utilizzati poco (anzi, forse sempre meno).
Allora penso: ma perché mai non usiamo il "servizio bello" tutti i giorni? Viviamo aspettando l'occasione giusta per sfoggiare quel vestito, per il bicchiere di cristallo, per la bottiglia di vino, per comprare un mazzo di fiori, per fare un regalo, per fare questo e quello. Ma in realtà, oggi è l'occasione giusta, ogni giorno può essere il giorno speciale. 📝 Psicoesercizio Qual è quella cosa che tieni per le occasioni importanti? Pensi che oggi possa essere una giornata speciale per usarla? Ecco un esercizio di rilassamento per quando sentiamo di non avere il controllo del nostro tempo, per quando ci sembra che le giornate ci scivolino via senza riuscire a viverle in pieno.
🔍Cercate un luogo tranquillo, in cui vi potete mettere a vostro agio 👀Chiudete gli occhi e appoggiate i vostri piedi a terra. Muoveteli un po'per sentire il pavimento sotto di voi, ben saldo 👂🏻Aguzzate l'udito e provate ad individuare cinque suoni o rumori intorno a voi 👃🏻Quando li avrete trovati, sempre ad occhi chiusi, provate a trovare cinque odori 🫁Quando avrete finito, fate dei respiri profondi sempre tenendo i piedi ben ancorati a terra. 😌Potete riaprire gli occhi Questo semplice esercizio permette di riconnettersi con il presente, con il tempo del "qui ed ora". Avete già fatto il cambio armadio? No, non è un post sulla moda, anzi! Riflettevo oggi sistemando maglioni sul perché le persone vengono in terapia. Desiderano cambiare. Cambiare abiti, stagioni, pensieri, azioni, se stessi, le relazioni che vivono. E può sembrare paradossale (e forse lo è) ma una delle prime cose che mi capita di fare è dare valore a tutto ciò che la persona ha fatto fino ad ora. Non importa se giusto o sbagliato, se poteva fare diversamente o altro. Ciò che la persona ha fatto è stato il meglio che riusciva a fare in quel momento, la migliore soluzione che ha trovato per andare avanti e va benissimo così. Sarà poi il tempo della relazione terapeutica, partendo da questa premessa, a permettere di trasformare il "prima" e di cambiarlo "poi".
La rabbia è forse, tra le emozioni, quella più bistrattata. Viene mal vista socialmente perché spesso associata all'aggressività, che invece è un comportamento e può essere messo in atto a seguito di diverse emozioni, non solo della rabbia. E di rabbia, durante questo anno di pandemia, ne abbiamo provata e vista tanta. 👉🏻Non poter vedere i propri cari e gli amici, non poter essere liberi di fare ciò che eravamo abituati a fare, vedere le conseguenze del virus e delle scelte politiche nella propria vita e in quella della propria famiglia a tutti i livelli (individuale, sociale, economica ecc). 👉🏻 Può capitare spesso di pensare "non è giusto", "perché?" e subito sentiamo la necessità di trovare delle motivazioni o un "colpevole" verso cui indirizzare la nostra rabbia. 👉🏻Ci sentiamo attivati, la testa è annebbiata, la voglia di muoversi, di scagliare qualcosa a terra, di prendere a pugni, anche di fare male. 👉🏻La rabbia è una emozione potentissima e la sentiamo così forte, così istintiva perché ha proprio a che fare con noi stessi, con i nostri confini, con la nostra sopravvivenza. Proviamo rabbia quando i nostri bisogni non sono soddisfatti o sentiamo che l'altro ha invaso un confine nostro, senza rispettarlo. 📝 Psicoesercizio Quando sentiamo arrivare la rabbia, fermiamoci qualche minuto. E ascoltiamola, senza passare subito ad una azione/reazione. Qual è il bisogno che ci sta dietro? Quale aspetto di me vedo calpestato? Quali dei miei confini (materiali, relazionali, temporali) sento che non sono rispettati? Cosa sento che mi manca e che vorrei? Cosa puoi fare tu per quel bisogno? “Quando ti arrabbi, ritorna a te stesso e prenditi molta cura della tua rabbia. Quando qualcuno ti fa soffrire, ritorna a te stesso e prenditi cura del tuo dolore, della tua collera.” THICH NHAT HANH Per andare al mercato di quartiere del mercoledì devo attraversare il parco. Un "dovere" che in alcuni giorni, quando si ha fretta o piove, diventa scomodo. Oggi invece ho voluto provare un approccio diverso, creativo, che mi permettesse di vedere le cose da un'altra prospettiva. Sapete che la creatività è un fattore importante per il processo resiliente? Alleniamoci insieme allora!
📝 Psicoesercizio Pensate ad un "passaggio obbligato" che dovete percorrere per raggiungere la vostra meta. Prendetevi cinque minuti e fermatevi lì. Lasciate per un attimo da parte l'arrivo. Osservate ciò che avete intorno, i suoni, gli odori, i colori. Cosa colpisce la vostra attenzione? Lasciatevi coinvolgere e guidare dalla vostra curiosità! Adesso potete riprendere il cammino. Che effetto ha avuto? I crocus, insieme alle primule, sono i fiori che annunciano l'arrivo della primavera. Sbocciano quando ancora l'aria è fredda e si fanno largo tra le foglie secche che ancora ricoprono il terreno.
Sono fiori piccini, non hanno un alto gambo, ma se li vediamo, capiamo subito che si avvicina il cambio di stagione. Anche il cambiamento in terapia avviene a passi. Si inizia un pezzettino alla volta. A volte fatichiamo a riconoscere i primi passi, perché sono piccoli (ma importantissimi), magari nascosti sotto i rimasugli dell'inverno, o perché la nostra attenzione è concentrata su altro. I primi passi possono essere tanti. 👉🏻Può essere avere un sonno più ristoratore. Può essere dire sì/no quando davvero lo sentiamo, anche solo una volta. Può essere un gesto di cura verso noi stessi (che sia un po'di tempo per le nostre passioni, un regalo, un gesto). Può essere vedere le cose per la prima volta da una prospettiva diversa. Può essere non avere più quel mal di testa o mal di stomaco fissi, ma a giorni alterni. Può essere reagire diversamente ad una situazione, anche solo una volta, che ci sembra un caso. Può essere prendere consapevolezza di una nostra emozione, fa niente se poi ci comportiamo come sempre. Può essere fare una cosa diversa dal solito, cinque minuti bastano. Può essere rispettare un nostro bisogno, anche solo per una volta. La lista sarebbe lunghissima! 📝 Psicoesercizio Potete riconoscere o trovare qualche "primo fiore" del vostro cambiamento? |
Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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