In queste lunghe giornate a casa molti genitori ci dicono di essere quasi più impegnati di prima: oltre a dover fare il loro lavoro, devono diventare insegnanti e compagni di gioco per i loro figli. Oltre a essere in pensiero per la situazione nazionale, sono anche stressati dai mille impegni domestici e in ansia dal dover gestire il lungo tempo libero dei loro figli.
Ai bambini poi si sa poter uscire e stare all’aria aperta fa benissimo, quindi questa limitazione incide tantissimo sul loro benessere psicofisico, caricandoli di tensione, nervosismo, noia e preoccupazione. Per questo, io e la dott.ssa Anna Gigliarano psicologa a Saronno, abbiamo penato a dei semplici esercizi di rilassamento che genitori e figli possono fare insieme, per prendersi una pausa dal fare e recuperare un po’ di tranquillità interiore. Scarica la "GUIDA GALATTICA AL CORONAVIRUS PER BAMBINI E BAMBINE CURIOSI"
La quotidianità che stiamo vivendo a causa di questo isolamento è molto diversa da quella a cui siamo abituati. I luoghi del lavoro cambiano, i ritmi cambiano, passiamo tutto, o quasi tutto, il tempo, in casa, sperimentiamo la noia e la fatica. Lo stare insieme si modifica: c'è chi è da solo, chi con i figli, chi con i genitori anziani. Capita di diventare nervosi, di non avere più la possibilità di scaricare la tensione, di provare rabbia. Può sopraggiungere la paura, per noi stessi o per i nostri cari, che a volte si manifesta con ansia o panico, altre volte ci immobilizza a letto. A volte riusciamo a trovare qualcosa che ci distragga dalle continue notizie e dal pensiero costante sulla pandemia, altre volte sembra difficile anche solo telefonare ad una persona che ci possa supportare. A volte ci si sente soli, tristi e sopraffatti, l'incognita di quando finirà questa situazione ci mette in uno stato di incertezza e di allarme prolungato che generano preoccupazione, impotenza e sensazione di aver perso il controllo su tutto. Altre volte sentiamo invece di potercela fare e ci inventiamo mille modi diversi per far passare il tempo, in attività creative, in cucina, con videochiamate agli amici e ai parenti, corsi on line, letture, film e via dicendo.
Sono tutti modi diversi che abbiamo per rispondere allo stress e al pericolo. Ognuno di noi sperimenta una o più modalità. A volte sentiamo che alcuni comportamenti ci aiutano, altre volte invece veniamo pervasi da emozioni negative e non sappiamo come uscirne. In questi casi, Maria Puliatti, psicoterapeuta, psicologa dell'emergenza e psicoterapeuta sensomotoria, ha elaborato degli esercizi che aiutano a comprendere come stiamo e a trovare così la strategia di gestione migliore delle nostre emozioni. Ne illustro alcuni che potete fare in autonomia. Se senti di non riuscire più a fronteggiare la paura o l'ansia, se il senso di pericolo non si placa e se senti di non avere più il controllo, puoi contattarmi: insieme possiamo trovare il modo migliore per gestire le difficoltà legate a questo momento. L’Ordine degli Psicologi della Lombardia sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione a favore di tutti i cittadini: #lopsicologotiaiuta
In un momento difficile, dove ciò che non conosciamo ci mette a dura prova e può generare paura e preoccupazione, psicologhe e psicologi possono aiutarti con gli strumenti adatti a gestire al meglio la situazione. QUI l'elenco aggiornato di tutti i video, in cui alcuni psicologi (docenti universitari e formatori) parlano di emozioni, empatia, altruismo e risorse. In questo periodo di emergenza sanitaria stiamo tutti vivendo una situazione nuova, inaspettata, difficile ma forse anche occasione di scoperta di nuove risorse. L’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD ha inaugurato una nuova sezione di raccolta delle narrazioni, a disposizione per chiunque abbia voglia di condividere la propria storia di queste giornate, vissute sotto l’emergenza sanitaria del COVID-19. Come si legge sul loro sito www.medicinanarrativa.eu/covid Come centro di ricerca e formazione che si occupa di Medicina Narrativa da tempo, siamo convinti che in questi momenti sia ancora più importante la narrazione, per raccogliere i bisogni di raccontarsi delle persone e accogliere tutte le emozioni che si alternano. Ma scrivere ha davvero degli effetti terapeutici?
Molte sono le ricerche che hanno provato l’efficacia terapeutica della scrittura. Secondo Matthew Lieberman, ricercatore alla University of California Los Angeles, ricorrere a carta e penna quando ci si trova in un momento di disagio riduce l’attività dell’amigdala (la centralina emotiva del nostro cervello) e aumenta quella delle regioni prefrontali, permettendoci di esprimere e gestire al meglio le nostre emozioni. Dalla fine degli anni ‘80 lo psicologo James Pennebaker, ricercatore all’Università del Texas, si è fatto promotore della scrittura espressiva, un metodo che consiste nello scrivere di getto, esternando il flusso di pensieri così come arrivano. Gli uomini vivono immersi in un tessuto di storie. Scrivere può aiutare a rivedere queste storie, ad aggiungere capitoli nuovi, descrizioni di diversi punti di vista, ad ampliare il paesaggio, a mettersi nei panni degli altri, a rendere più consapevoli i vissuti emotivi, a connettere emozioni e pensieri. Aiuta a riscrivere le nostre storie, creandone altre che siano in grado di “curare”. |
Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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