In questo periodo di emergenza sanitaria stiamo tutti vivendo una situazione nuova, inaspettata, difficile ma forse anche occasione di scoperta di nuove risorse. L’Area Sanità e Salute di Fondazione ISTUD ha inaugurato una nuova sezione di raccolta delle narrazioni, a disposizione per chiunque abbia voglia di condividere la propria storia di queste giornate, vissute sotto l’emergenza sanitaria del COVID-19. Come si legge sul loro sito www.medicinanarrativa.eu/covid Come centro di ricerca e formazione che si occupa di Medicina Narrativa da tempo, siamo convinti che in questi momenti sia ancora più importante la narrazione, per raccogliere i bisogni di raccontarsi delle persone e accogliere tutte le emozioni che si alternano. Ma scrivere ha davvero degli effetti terapeutici?
Molte sono le ricerche che hanno provato l’efficacia terapeutica della scrittura. Secondo Matthew Lieberman, ricercatore alla University of California Los Angeles, ricorrere a carta e penna quando ci si trova in un momento di disagio riduce l’attività dell’amigdala (la centralina emotiva del nostro cervello) e aumenta quella delle regioni prefrontali, permettendoci di esprimere e gestire al meglio le nostre emozioni. Dalla fine degli anni ‘80 lo psicologo James Pennebaker, ricercatore all’Università del Texas, si è fatto promotore della scrittura espressiva, un metodo che consiste nello scrivere di getto, esternando il flusso di pensieri così come arrivano. Gli uomini vivono immersi in un tessuto di storie. Scrivere può aiutare a rivedere queste storie, ad aggiungere capitoli nuovi, descrizioni di diversi punti di vista, ad ampliare il paesaggio, a mettersi nei panni degli altri, a rendere più consapevoli i vissuti emotivi, a connettere emozioni e pensieri. Aiuta a riscrivere le nostre storie, creandone altre che siano in grado di “curare”.
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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