È capitato di dover fare un cambio programma e prendere un treno all'alba per andare al lavoro. Non il periodo dell'anno ideale: uscire di casa che ancora il cielo è scuro e il freddo intenso. Ma quando sono arrivata alla mia stazione il sole faceva già capolino tra gli alberi e questo è stato il paesaggio ad attendermi. Non male, eh? Ci sono cose insolite, nuove, piccole o grandiose, che destano meraviglia. Siamo quasi sempre soliti ammirare la meraviglia fuori da noi, ma quando è stata l'ultima volta che invece ci è successo di vederla in noi? Di stupirci positivamente per noi stessi?
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Vera ha festeggiato due anni! Il giorno del suo compleanno tutte le attenzioni erano per lei: sul suo volto si poteva scorgere un misto di contentezza, stupore ed imbarazzo per essere al centro della scena. Ma il punto è che ricevere attenzioni fa stare bene. Ci sentiamo importanti, amati e di valore. Ecco perché spesso le ricerchiamo dalle persone che amiamo e che ci sono vicine. I bambini chiedono spesso di essere "visti", e chiamano i genitori a gran voce fino a quando non constatano che davvero i loro occhi sono puntati su di loro. Cosa succede però se i genitori non li guardano? Se alla fine sentiamo di non essere visti dalle persone che amiamo? La risposta la conosciamo tutti: si soffre. Ci sentiamo brutti, sbagliati, non amati, soli, senza valore. A volte riusciamo subito a far sorridere nuovamente il nostro cuore, altre volte ci vuole più tempo e più fatica, con il rischio di continuare a soffrire senza sapere nemmeno bene perché. Certo non possiamo indirizzare a piacimento verso di noi le attenzioni dell'altro ma possiamo fare come i bambini ed iniziare a dirlo a gran voce a noi stessi che ne abbiamo bisogno, per trovare così il modo migliore per stare bene.
. Poiché d'inverno l'aria è spesso piuttosto fredda e secca, può succedere che nello strato d'aria vicino al terreno, che ha una temperatura inferiore allo zero ed è saturo di umidità, il vapore acqueo passi direttamente dallo stato gassoso a quello solido, cristallizzando sopra ogni elemento vicino al terreno. Questo fenomeno è detto "sublimazione".
È un processo che avviene prevalentemente di notte, nelle ore più fredde, in silenzio, senza che nessuno se ne accorga. Vediamo solo i risultati sorprendenti: la brina. A volte capita così anche in terapia. Ci vuole una lunga notte fredda prima di veder comparire la brina. Tanto lavorio di cui quasi nessuno vede la complessità se non chi lo sta vivendo in prima persona. A volte avremmo bisogno che anche gli altri si accorgessero di quanto stiamo facendo, del percorso e non solo degli effetti. Sarebbe bello se diventassimo tutti un po'più osservatori "notturni"! Secondo alcune statistiche, l’adulto medio promette a se stesso di cambiare entro la fine dell’anno o con l’arrivo dell’anno nuovo. Tuttavia, la maggior parte di queste promesse di fine anno vengono abbandonate entro quindici settimane.
Questo perché cambiare non è semplice. Ci immaginiamo grandi cambiamenti in poco tempo, quasi magici, e quando i risultati attardano, ecco che perdiamo la motivazione. Ma cambiare implica invece fare piccoli passi, accettare le cadute, gli arresti, la possibilità che si ritorni un pezzo indietro. A volte non ci accorgiamo di tutto questo e pensiamo che tutto resti immobile, per poi sorprenderci quando invece realizziamo che di strada se ne è fatta. A volte aspettiamo dall'alto che arrivi il cambiamento, senza pensare che invece siamo noi, a piccoli passi, a farci avanzare. |
Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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