Ogni giorno, a metà pomeriggio, come un orologio svizzero, forse per la noia dello stare sempre con noi genitori o la voglia di altro, Vera inizia a camminare sulla spiaggia in cerca di persone con cui interagire. Ha tampinato soprattutto femmine: ragazzine, giovani donne, mamme, nonne.
Noi, ovviamente, dietro di lei. E così, dopo Vera che esordisce col suo "ciao" che sembra più un "ciau", dopo frasi di circostanza, si inizia piano piano, quasi in punta di piedi, ad entrare nelle storie di vita delle persone. C'è stata la nonna coi capelli bianchi e gli occhi azzurri come il mare a cui Vera si è messa in braccio e con cui si sono scambiate coccole a vicenda. La mamma di tre figlie femmine a cui Vera ha scroccato delle crocchette di patate per merenda, con cui si è parlato dell'essere mamma. La ragazzina con cui ha giocato con uno spruzzino e quella che ha riempito di sabbia. La famiglia milanese, con cui si è parlato, ahimè, di Covid. La maestra di asilo Anna, che dalla Puglia è salita fino a Trento per lavoro, trovando poi l'amore del montanaro Paolo a cui piace il mare. Poche parole, poche frasi eppure ricchissime di ciò che una persona ha vissuto, di ciò che si porta con sé, anche in spiaggia, oltre al telo e all'ombrellone. E se all'inizio mi costava fatica ( io che in spiaggia cerco quasi la solitudine) a poco a poco è stato divertente trovarsi a pensare "chissà oggi Vera chi sceglierà"!
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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