Il detto dice "Se son rose, fioriranno" ma se ci troviamo in mano dei carciofi?
In questi ultimi tempi, causa pandemia e lockdown, è stata sdoganata la parola "resilienza". La si sente ovunque, viene usata ormai in tutti gli ambiti, da quello sociale, lavorativo a quello personale e relazionale, per indicare la capacità di rialzarsi, di adattarsi, di tornare a sorridere dopo una crisi. Viene sempre citata come una "capacità", e questo lascia spesso intendere che sia qualcosa di acquisibile sì, ma abbastanza immutabile. E per me, che mi sono laureata con una tesi su trauma e resilienza, è un peccato semplificarla così. La resilienza è più un processo. Se andiamo a vederne le origini etimologiche, il termine resilienza deriva dal latino resiliens-resilientis, participio del verbo resilio (da re e salio), ovvero rimbalzare, saltare all'indietro, prendere un'altra direzione. Non è per niente la capacità di resistere, né di sopravvivere, anzi!I materiali resilienti sono quelli che assorbono l'urto, ne sono in parte modificati, e ritornano nella condizione iniziale senza rompersi. È un processo complesso che mette in conto che una crisi ci "modifichi", che ci "urti", che ci "sposti", insomma che porti in noi degli sconquassamenti e con sé la conseguente necessità di "prendere un'altra direzione". Il processo resiliente prevede poi che, una volta presa consapevolezza di ciò che ci è piombato addosso, si possa tornare (se prima c'era) o acquisire (se prima non c'era nemmeno) uno stato nuovo di benessere. Un processo è molto diverso da una capacità perché presuppone un cammino, un cambiamento, due passi avanti e uno indietro, e un insieme di risorse da usare secondo tempi e modi individualmente diversi. Non è mai uguale per tutti. Perché nel MIO processo resiliente posso inserirle le MIE specifiche risorse (che magari cambiano nel tempo, quelle di ieri possono non essere quelle di domani) e seguirò i MIEI specifici tempi, per andare alla ricerca di ciò che davvero è il MIO benessere, sempre nel qui ed ora. Vista da questa prospettiva che effetto vi fa?
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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