"Dai, veloce, che dobbiamo andare!"
Ci sono mattine in cui si va di fretta: giusto il tempo per la colazione, bisogna prepararsi veloci per uscire che il lavoro non aspetta! E c'è Vera che invece se la prende con calma, vuole vestirsi da sola, giocare, curiosa nella borsa di lavoro lasciando sul pavimento i resti di ciò che trova, poi c'è la pipì dell'ultimo minuto e poi ancora la scelta del gioco da portare con sé, che non è mai quello giusto al primo colpo ma bisogna cambiarlo sempre! Proprio quando il tempo scarseggia, lei rallenta! Mentirei se dicessi che non sale un po'di fastidio (qui un chiaro esempio di bisogni insoddisfatti che fanno uscire la rabbia!)...Che lo faccia apposta? Viene da pensare! Ma poi osservo prima di tutto me stessa. Sono io che ho esigenze diverse, che necessito di cambiare i ritmi e le chiedo di adeguare i suoi ai miei. Quando si deve andare al lavoro o ad un appuntamento, quando il tempo è contato, perché la quotidianità è fatta anche di incastri, che sia anche solo preparare il pranzo! Penso che forse le sto chiedendo davvero uno sforzo grande per la sua età e che, come pesa a me, pesa anche a lei. Magari di soluzioni non ce ne possono essere, magari continueró a dire "dai, veloce, che dobbiamo andare!" perché il tempo è quello che è, non si può raddoppiare a piacimento! Forse mi basta sapere che siamo sulla stessa barca, che i momenti lenti si affiancano a quelli veloci e che dobbiamo supportarci a vicenda per andare avanti. Voi che ne pensate?
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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