Il lavoro dello psicoterapeuta consiste anche, ma non solo, nel prendersi cura delle storie delle persone. Le persone che incontro in studio sono tutte importanti: cerco sempre di farle sentire a loro agio (perché raccontare ciò che ci fa stare male non è mai piacevole né facile) e di rendere i nostri colloqui il più utili possibili per loro. A volte mi dimentico che può valere anche il contrario! Queste ciliegie sono state un regalo da parte di una persona che ha intrapreso un percorso di psicoterapia. Stiamo lavorando insieme da un bel po' di tempo, un lavoro di cura faticoso, doloroso ma in cui ho riposto molta fiducia. Ecco, io questo regalo lo vedo così: un prendersi cura del terapeuta e non posso che esserne grata. Ci sono persone che sono molto concentrate su loro stesse e persone che sono sempre attente ai bisogni degli altri. Persone che pensano in modo prioritario al loro benessere e persone che mettono al primo posto il benessere altrui. Persone che osservano la realtà solo dal loro punto di vista e persone che si mettono sempre nei panni degli altri. Fortunatamente non si tratta di giusto o sbagliato, di attribuire giudizi positivi o negativi, di accusare o difendere un comportamento . Si tratta di consapevolezza. Ci sono infatti momenti in cui abbiamo bisogno di pensare solo a noi stessi e momenti in cui è necessario spostare l'attenzione sull'altro. È giusto essere "egoisti" quando sentiamo di non stare bene così come è giusto essere "altruisti" quando è l'altro ad averne bisogno. A volte poi questi due atteggiamenti sono interconnessi, soprattutto quando si parla di relazioni. Il primo passo è sempre ascoltare i propri bisogni e le proprie necessità, in virtù di quello che siamo e che vogliamo essere, ovviamente nel rispetto dell'altro. La cosa positiva è che più diventiamo abili nel prendere consapevolezza, più saremo capaci di equilibrare questi due aspetti, a seconda del momento e della relazione, senza cadere nelle trappole di comportamenti rigidi ed immodificabili. Voi come vi sentite? Siete più Lucy, Charlie Brown o avete trovato la giusta consapevolezza? Quando sentiamo che la situazione che stiamo vivendo non è come vorremmo, capita di iniziare a pensare a tutte le cose che andrebbero cambiate. Nell'elenco finiscono, inevitabilmente, anche "gli altri" e quello che loro dovrebbero modificare o fare per farci stare meglio. Purtroppo però non ci è possibile fare cambiare gli altri senza la loro volontà. Come fare? Socrate ci suggerisce "muovi prima te stesso". Spesso infatti iniziare a cambiare noi per primi porta con sé degli effetti a cascata anche sugli altri che ci stanno vicino. A questo aggiungo: individua i tuoi bisogni nei confronti degli altri e prova ad esplicitarli. A volte si fatica a riconoscere ciò di cui l'altro ha bisogno ma basta un sereno confronto affinché gli altri capiscano cosa possono fare dal loro punto di vista per aiutare noi. Anche questo è un gesto di cura verso noi stessi!
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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