Quando si pensa ai bambini si pensa subito ai giochi. Giocare è ciò che amano di più, che fanno durante quasi tutto il giorno, tutti i giorni. E' quando si entra in età scolare che il gioco lascia spazio ai compiti, fino all'età adulta in cui c'è il lavoro e il giocare si declina solo nell'attività sportiva. Spesso diciamo "non giocare" quando vogliamo che l'altro resti serio o che non ci prenda in giro. Eppure il gioco è una cosa seria. Li avete visti mai i bambini impegnati nel gioco? Come sono concentrati, precisi, creativi? E' attraverso il gioco che apprendono un sacco di cose! Questo accade perché il cervello resta stimolato ed attento quando si fa qualcosa di piacevole e divertente, dando il massimo di sé.
Sì, ma funziona solo con i bambini, mi dirà qualcuno. Ed invece no. Ci sono delle ricerche, descritte in questo post www.emmamontorfanopsicologa.com/il-block-notes-della-psicologa/the-fun-theory, che illustrano come anche per noi adulti valga la stessa regola. Chissà perché allora l'abbiamo dimenticata per strada, crescendo. Essere genitori credo sia una grande opportunità in questo senso. Si riscopre l'arte del giocare, del ridere, dello stare insieme. Ed un cervello "felice" è un cervello attivo! Ricordiamoci sempre che il gioco fa parte della natura degli animali, compresi noi essere umani, e che "L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare". (George Bernard Shaw)
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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