Nei giorni scorsi, in modo del tutto casuale, ho ascoltato due storie simili da due persone diverse. Entrambe hanno raccontato di come abbiano ricevuto risposta negativa in seguito ad una loro richiesta di aiuto ai genitori per l'organizzazione dei figli e del lavoro. Entrambe le persone hanno avuto una reazione simile, di rabbia e delusione, a fronte delle motivazioni portate dai genitori, che secondo loro erano inconsistenti e più che altro delle "scuse" senza fondamento.
Al di là del "giusto" o "sbagliato" o della veridicità delle motivazioni dei genitori, e andando anche al di là della considerazione che le nostre motivazioni sono connesse al nostro punto di vista con cui guardiamo la situazione, ciò che fa riflettere è che non è mai solo una questione di tempo/possibilità. Provare a pensare ad una situazione in cui avete chiesto un favore/fatto una proposta e la risposta è stata "non ho tempo, non posso, ho da fare X cose" e avete sentito che forse c'era sotto altro e che era più un "non voglio". O al contrario, quando siete stati voi a dire così. Se ci pensiamo, tutto ciò è connesso alla relazione, ai ruoli che si vogliono avere in quella relazione, a quanto vogliamo o meno mettere da parte i nostri bisogni per quelli degli altri, a quanto vogliamo investire in quella relazione, agli effetti che sappiamo (o immaginiamo) vedremo nell'altro e in noi. Facciamo caso alla relazione, a come tutto ciò cambi a seconda che ci troviamo davanti Tizio o Caio. Che effetto ha in noi ricevere o dire un "no" in quella relazione?
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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