Essere una psicologa non mi esime dall'essere una mamma che commette errori: a volte mi capita di alzare troppo la voce, altre volte non riesco ad ascoltare o aspettare.
Anche se conosco bene cosa succede quando si urla ai propri figli. Li inseriamo dritti dritti in una dimensione di paura, dove la persona che dovrebbe proteggerli e consolarli è la stessa che li sta "minacciando". Si sentono persi e vulnerabili, senza capire cosa fare. I nostri figli in quella situazione non apprendono un bel niente. Non interiorizzano la regola, la morale, il comportamento più consono, ma imparano qual è il modo per proteggersi ed uscire dallo stato di paura: ovvero fare ciò che il genitore chiede. Teniamo bene in mente che quando alziamo troppo la voce, quando sgridiamo in modo "aggressivo" (non quando siamo autorevoli, ben inteso), lì ci stanno soprattutto i nostri bisogni. Quando mi succede, mi fermo. Cerco di ritornare indietro, a cosa stava succedendo, provo ad indovinare e a verbalizzare come sta mia figlia, riprovo nuovamente usando altre parole, cerco di non avere fretta. Adesso che è più grandina, chiedo la sua collaborazione. Spesso chiedo scusa. Perché credo che per mia figlia sia più importante vedere una mamma che si migliora invece di una mamma perfetta.
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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