Sin dalla preistoria c’è sempre stato nell’uomo il bisogno di rendere manifesto il proprio mondo interiore. Siamo abituati ad esprimere noi stessi attraverso le parole, i concetti e il ragionamento astratto, ma talvolta anche il movimento, i suoni, i colori e le forme possono aiutarci in questo obiettivo. Il linguaggio artistico permette infatti un’espressione diretta, immediata, spontanea, ed istintiva che non passa attraverso il canale verbale. Federico Babina, architetto ed illustratore, si è affidato al suo talento grafico per creare "ARCHIATRIC": una serie di immagini che cercano di rappresentare il disagio psicologico. «Ho voluto affrontare il rapporto tra creatività e psicopatologia attraverso l’illustrazione», spiega Babina. «Credo che il disagio psichico, anche se non in forma patologica, sia presente a vari livelli e in piccole quantità in ognuno di noi, è parte della nostra vita e non va stigmatizzato». Così le illustrazioni danno una possibile forma a stati emotivi, malessere, disagi e disturbi psicologici, come ansia, depressione, fobia, demenza senile: «Un esercizio astratto di traduzione da una lingua all'altra, dall'architettura della mente a un'architettura illustrata».
Spesso si pensa che le scelte che compiamo vengano dettate dalla ragione o dal cuore. In questo corto della Disney si vede bene come in realtà testa e cuore siano sempre in comunicazione e come si influenzano reciprocamente, in una ricorsività positiva che ... fa stare bene! Maya Angelou è una delle poetesse e scrittrici afroamericane più importanti e amate del Novecento. Fu al centro delle lotte per i diritti civili a fianco di Malcom X e Martin Luther King, e nonostante la vita tormentata e dolorosa – fatta di povertà, discriminazione, prostituzione, lo stupro del patrigno quando aveva 7 anni e il conseguente abbandono della madre – le sue parole e le sue poesie sono lontane da cupezza e disperazione e ricche invece di forza e speranza. Ci sono anche umorismo, un narcisismo un po’ sornione e una volontà spiccia nel non piangersi ma diventare «l’arcobaleno nella nuvola di qualcun altro». Vale la pena leggere quel che ha imparato dalla sua vita lunga e intensa – è morta nel 2014 a 86 anni – e ricordarla o scoprirla, in queste sue frasi prese da memoir, lettere e poesie, raccolte in un articolo pubblicato su ilpost.it. Eccone alcune: «Ho imparato che le persone dimenticano quel che dici e dimenticano quel che fai; ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire» «Quando non ti piace qualcosa, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il modo in cui ci pensi. Non lamentarti» «Non c’è un’agonia più grande che portare dentro di sé una storia non raccontata» Da I Know Why the Caged Bird Sings (Io so perché canta l’uccello in gabbia), 1969 «Cerca di essere un arcobaleno nella nuvola di qualcuno» Da Letter to My Daughter, 2008 «Tutti meritano un giorno di riposo. Un giorno in cui separiamo volutamente il passato dal futuro. Il lavoro, la famiglia, i capi, gli amici possono esistere per un giorno senza di noi, e a dirla tutta, possono esistere per sempre senza di noi. Ognuno merita un giorno in cui non dover affrontare problemi o cercare soluzioni. Ognuno deve potersi allontanare dalle preoccupazioni che non si allontaneranno mai da noi» Da Wouldn’t Take Nothing for My Journey Now, 1993 A cura di docsity.com, su cui potrai trovare altri articoli e suggerimenti per ottimizzare lo studio.
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Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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