Maya Angelou è una delle poetesse e scrittrici afroamericane più importanti e amate del Novecento. Fu al centro delle lotte per i diritti civili a fianco di Malcom X e Martin Luther King, e nonostante la vita tormentata e dolorosa – fatta di povertà, discriminazione, prostituzione, lo stupro del patrigno quando aveva 7 anni e il conseguente abbandono della madre – le sue parole e le sue poesie sono lontane da cupezza e disperazione e ricche invece di forza e speranza. Ci sono anche umorismo, un narcisismo un po’ sornione e una volontà spiccia nel non piangersi ma diventare «l’arcobaleno nella nuvola di qualcun altro». Vale la pena leggere quel che ha imparato dalla sua vita lunga e intensa – è morta nel 2014 a 86 anni – e ricordarla o scoprirla, in queste sue frasi prese da memoir, lettere e poesie, raccolte in un articolo pubblicato su ilpost.it. Eccone alcune: «Ho imparato che le persone dimenticano quel che dici e dimenticano quel che fai; ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire» «Quando non ti piace qualcosa, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il modo in cui ci pensi. Non lamentarti» «Non c’è un’agonia più grande che portare dentro di sé una storia non raccontata» Da I Know Why the Caged Bird Sings (Io so perché canta l’uccello in gabbia), 1969 «Cerca di essere un arcobaleno nella nuvola di qualcuno» Da Letter to My Daughter, 2008 «Tutti meritano un giorno di riposo. Un giorno in cui separiamo volutamente il passato dal futuro. Il lavoro, la famiglia, i capi, gli amici possono esistere per un giorno senza di noi, e a dirla tutta, possono esistere per sempre senza di noi. Ognuno merita un giorno in cui non dover affrontare problemi o cercare soluzioni. Ognuno deve potersi allontanare dalle preoccupazioni che non si allontaneranno mai da noi» Da Wouldn’t Take Nothing for My Journey Now, 1993 Conosco delle barche che restano nel porto per paura che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto per non aver mai rischiato una vela fuori. Conosco delle barche che si dimenticano di partire, hanno paura del mare a furia di invecchiare e le onde non le hanno mai portate altrove,il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare. Conosco delle barche talmente incatenate che hanno disimparato come liberarsi. Conosco delle barche che restano ad ondeggiare per essere veramente sicure di non capovolgersi. Conosco delle barche che vanno in gruppo ad affrontare il vento forte al di là della paura. Conosco delle barche che si graffiano un po'sulle rotte dell'oceano ove le porta il loro gioco. Conosco delle barche che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,ogni giorno della loro vita e che non hanno paura a volte di lanciarsi fianco a fianco in avanti a rischio di affondare. Conosco delle barche che tornano in porto lacerate dappertutto,ma più coraggiose e più forti. Conosco delle barche straboccanti di sole perché hanno condiviso anni meravigliosi. Conosco delle barche che tornano sempre quando hanno navigato, fino al loro ultimo giorno, e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti perché hanno un cuore a misura di oceano. J.Brel |
Emma Montorfano
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Febbraio 2023
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