Emma Montorfano Psicologa Cantù
  • Home
  • Informazioni e contatti
  • Chi sono
  • Perché lo psicologo?
  • Quali problematiche?
  • Il block notes della psicologa
  • Privacy e cookies policy
Foto
Clicca qui per modificare.

Clicca qui per modificare.

LA RUBRICA DEL GIOVEDÌ: pane, amore e relazioni tra pari

5/12/2021

0 Comments

 
Foto
Foto
Foto
I genitori sono sempre ben felici quando i figli hanno una vita sociale positiva. Fin da piccoli ci preoccupiamo che giochino con gli altri, che interagiscano, che socializzino. E, per forza di cose, ci capitano spesso situazioni in cui scoppia un litigio, i bambini si spingono, si rubano i giochi, alzano le mani. A volte non sappiamo bene come intervenire, se andare in soccorso o lasciare che se la sbrighino da soli.
Prima di porci questa domanda sul "cosa fare", proviamo a soffermarci sullo sviluppo del bambino.

A due anni il bambino agisce per SANO "egoismo":
tutto è suo! Sta scoprendo il mondo e non ammette intralci. Ha appena imparato che non è più un tutt'uno con la mamma, ma che è un esserino dotato di libertà di azione. I suoi NO, le sue prese di posizioni che a noi sembrano capricci, i suoi MIO, sono tutti modi per sperimentare questa grande scoperta: sono IO! Ovviamente ciò si riscontra anche e soprattutto nell'interazione con i pari. I giochi diventano suoi, vengono strappati di mano, a volte l'altro viene picchiato. Non c'è nulla di strano o anormale. E' solo dai 4 anni infatti che il bambino inizia a comprendere i meccanismi della relazione, che con gli altri ci si può anche divertire! Le interazioni, proprio tramite il gioco diventano sempre più complesse e profonde. Più sta con gli altri più impara a ...stare con gli altri!

Ma allora che si può fare? Possiamo iniziare a fargli notare che esiste un altro diverso da sè, provare a spiegare che lo strappare, lo strattonare, lo spingere fanno male all'altro bambino e lo rendono triste. Già da piccoli possiamo insegnargli ad usare PAROLE IMPORTANTI COME GRAZIE, SCUSA, PER PIACERE...(ricordiamoci sempre che noi siamo la sua prima fonte di apprendimento, quindi usiamole prima noi in quante più occasioni possibili, anche con lui!)
La punizione per il suo comportamento "socialmente sbagliato" non ha grande utilità, perché il bambino sta imparando e non ha ancora pienamente sviluppato tutte le capacità che gli permettono di comprendere appieno. Quando mettete i bambini piccoli in castigo e loro "non ascoltano, provocano", beh, è perché non hanno compreso. Ciò non vuole dire che non ci debbano essere regole, anzi! Poche e fondamentali.

Verso i sei anni, i bambini sviluppano ancora di più la consapevolezza di chi sono e del fatto che possono entrare in relazione con gli altri. Aumentano sentimenti di imbarazzo, vergogna, colpa e timore, ma anche di rabbia, frustrazione e impotenza. A questa età i bambini però iniziano a comprendere ciò che è bene e ciò che è male.
Quindi diventa molto importante aiutarli nel prendere sempre più consapevolezza delle loro emozioni (che bel gioco!), dei loro desideri (lo vorrei per giocare) e di come raggiungerli senza far male all'altro (posso chiedere di giocare insieme o di prestarmelo per un po').
Continuare ad insegnare le regole dello star bene insieme: come si fa per chiedere un gioco, come perdonare, chiedere scusa, come chiedere che venga ridato un gioco preso senza permesso, fare a turno etc.
Quando vediamo dei comportamenti aggressivi, è sempre meglio riflettere insieme, capire cosa è successo, come si sta, parlare, aiutare a chiedere scusa piuttosto che dare una punizione, col rischio che non ne vengano compresi i motivi. Dietro uno spintone o un calcio, c'è la rabbia e dietro la rabbia...un bisogno a cui non sanno ancora dare voce. Supportiamoli sempre, ricordiamoci che stanno imparando! Se insegniamo come gestire un conflitto in modo positivo, possiamo successivamente provare a lasciare che siano loro a cavarsela da sé e vedere come va. Non dimentichiamoci che loro sanno essere molto più creativi di noi nel risolvere situazioni problematiche.

Verso i 12 anni, si intensifica il bisogno di definire i propri confini personali, questa volta per trovare una propria identità, che sia staccata da quella dei genitori. Il "gruppo" diventa un fattore chiave nella vita di un dodicenne. Si gioca, si sta insieme, si cresce!
Lo sviluppo cognitivo è tale da permettere al ragazzo di comprendere quali sono i valori sociali e prendersi la responsabilità degli effetti delle sue azioni.

L'intervento dell'adulto deve essere mirato ad aiutare a comprendere quali bisogni sono stati calpestati, che emozioni sono in gioco. Aiutare nel trovare modalità di interazione che siano rispettose per tutti quanti. Far riconoscere che la propria libertà (legittima!) ha dei limiti e che si può causare intenzionalmente un danno. provare a far mettere nei panni dell'altro.
Parlare, confrontarsi, discutere!
La punizione (calibrata a ciò che è stato fatto e all'età) può essere applicata quando la regola, prima condivisa con l'adulto, viene poi infranta intenzionalmente.

Occorre poi essere ben consapevoli che dietro l'aggressività (ripetuta e costante) di un ragazzino può celarsi però un vero malessere e, come adulti, abbiamo il dovere di prendercene cura.
Foto
0 Comments



Leave a Reply.

    Foto

    Emma Montorfano

    Psicologa a Cantù Como

    contattami

    Feed RSS


    Categorie

    Tutto
    Adolescenza
    Altravisione
    Animali Sociali
    Ansia
    Apprendimento
    Ascolto
    Autostima
    Bambini
    Benessere
    Bullismo
    Cambiamento
    Capricci
    Citazioni
    Comunicazione
    Coppia
    Corpo
    Creatività
    Cura
    Disagio Psicologico
    Donne
    Emozioni
    Errori
    Esercizi
    Famiglia
    Genitori
    Gioco
    Infanzia
    La Rubrica Del Giovedì
    Libri
    Linguaggio
    Lutto
    Metodo Di Studio
    Migranti
    Montessori
    Motivazione
    Narrazione
    Pandemic Fatigue
    Pregiudizi
    Problemi
    Psicoesercizi
    Psicologa
    Psicologa In Cucina
    Psicologo
    Psicoterapia
    Recensioni
    Relazioni
    Resilienza
    Ricordi
    Risorse
    Salute Mentale
    Seipaiadiocchiali
    Sostegno Psicologico
    Stereotipi
    Stress
    Terremoto
    Trauma

    Archivi

    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Settembre 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Home
  • Informazioni e contatti
  • Chi sono
  • Perché lo psicologo?
  • Quali problematiche?
  • Il block notes della psicologa
  • Privacy e cookies policy